Credits  |  Cerca nel sito  |  Contatti  |  News

Aporie-Testata

Nell'agriturismo della famiglia Banchi si svolge ogni anno un incontro poetico in memoria di Lio Banchi, che proprio a Pianizzoli, nei primi anni Novanta, aveva fondato il Circolo dell'ottava rima e la Scuola di poesia estemporanea. Dai documenti conservati dalla famiglia si evince che lo statuto del Circolo fu registrato il 12 giugno 1996, ma i primi verbali degli incontri risalgono a gennaio 1993.

Lo stesso Lio Banchi (Banchi 2003) ricorda con queste parole le circostanze che portarono alla nascita del Circolo e della Scuola e i poeti coinvolti:

Vorrei ripartire con queste poche righe dall’anno 1945, da quando erano ancora fresche le ferite d’una tragica guerra. Pianizzoli a quei giorni diventava un posto di recapito per boscaioli e vetturini, un grandissimo imposto, una dispensa, distribuzioni di lavoro per chi giungeva da paesi e campagne di tutta la Toscana.
In occasione di queste nuove presenze nasce l’idea di organizzare delle feste da ballo a titolo di ricreazione per rianimare un poco i cuori che avevano passato l’intera settimana senza intermittenza di un lavoro stressante e pericoloso con taglienti arnesi e di fronte a pungenti razzolai che recavano spesso senza risparmio sfregi molto dolorosi.
Fra questi personaggi ci sono ancora poeti improvvisatori provenienti da Pistoia, Arezzo e Santafiora, come Mori Chiaro, uomo saggio che per molti anni aveva vissuto al bosco essendosi rifiutato al servizio militare, cantava poesie chiedendo risposte a chi poteva essere in grado di farlo; da qui cominciano ad affacciarsi Fidanzi, Franceschini, Lelli, Piazzi, Bandini, Modesti, Bianchi e tanti altri. Il cerchio dei poeti è sempre più grande, incominciano le dispute in veglie casalinghe, le feste del primo maggio, le ribotte.
Nuove conoscenze di poeti: Landi, Rondi, Romanelli, Mastacchini, Stacciali, Bruni, Grassi, Vietti, Puleri e tanti altri. Quando a Mauro Chechi e Banchi Lio viene l’idea di convocare un’assemblea con la proposta di creare un circolo di poesia a Pianizzoli. Questo fu ritenuto da tutti molto fantasioso e interessante.
Cominciano i primi raduni, poeti e appassionati varcano da ogni parte la soglia di questa stanza; da paesi e province giovani e anziani giungono ansiosi e desiderosi di provarsi a mettere insieme versi e endecasillabi; con piccoli insegnamenti e buona volontà riescono a comporre frasi molto piacevoli. La voce corre come scuola di poesia al circolo di Pianizzoli.
A queste serate di raduni partecipano anche giornalisti, pittori, professori, appassionati di queste tradizioni.  A qualche poeta di una certa capacità non risuona molto bene la parola scuola di poesia, e neppure richiamo d’amicizie, non considerando che il rapporto di amicizia è un rapporto inspiegabile e indescrivibile: possiamo considerarlo questa sera alla presenza di Francesco Burroni e del suo gruppo di allievi, sono bastate alcune telefonate a tempo brevissimo per la presenza di personaggi da lui richiesti in questa modestissima stanza.
Vorrei chiedere di tutto cuore a questi giovani di prendere esempio quanto è grande e quanto può valere l’amicizia; la poesia è qualcosa che alberga dentro il cuore e dentro l’animo della gente e non credo che dentro il cuore e l’animo dei giovani non ci sia più posto per la poesia. Non lasciate questo campo incolto voi giovani, seminate poesia, raccogliete amore, rispetto, dignità, pace e fratellanza.

 Pianizzoli scuola1

Pianizzoli scuola2

Pianizzoli Verbale ott 93