Credits  |  Cerca nel sito  |  Contatti  |  News

Aporie-Testata

Fondato nel 1966 a Milano da Gianni Bosio e Alberto Mario Cirese, l’Istituto ha ora sede a Sesto Fiorentino. La Nastroteca dell’Istituto conserva numerose registrazioni di poesia estemporanea in ottava rima, in particolare nelle raccolte del Fondo ricercatori esterni. È infatti all’interno di questo che sono conservate le raccolte di Caterina Bueno, Giovanni Kezich, Marco Müller e Sandro Portelli. Un elenco dettagliato dei poeti e delle località in cui sono state fatte ricerche non è ancora disponibile, tuttavia il cosiddetto Inventario Coggiola (Istituto De Martino 1986) fornisce alcune indicazioni utili sui documenti conservati. Qui di seguito sono riportate, per ciascuna raccolta, le indicazioni fornite dall’Inventario Coggiola.
http://www.iedm.it/



Caterina Bueno (Firenze)
Si tratta di 48 nastri (copia) contenenti circa altrettante ore di registrazione effettiva, di materiali raccolti da Caterina Bueno quasi esclusivamente in Toscana, dal 1962 al 1967. [...]
Le località toccate dalla ricerca in Toscana sono: molti paesi del Fiorentino (Scarperia, Prato, Calenzano, Montalone, Sesto Fiorentino, Barberino di Val d’Elsa, Lastra a Signa, Caldine di Fiesole, Fiesole, Firenze); del Grossetano (Santa Fiora, Civitella, Follonica, Castiglione della Pescaia, Arcidosso, Gavorrano, Montepescali, Istia d’Ombrone di Grosseto, Grosseto); dell’Aretino (Stia, San Giovanni Valdarno, Bibbiena, Montevarchi, San Sepolcro, Arezzo) e inoltre Livorno, Carrara, località non precisate della Versilia, della Maremma, del Mugello. [...]
In particolare è vastamente documentata la presenza e l’uso dell’ottava, sia improvvisata – anche su argomenti politici dell’epoca – sia “cavalleresca”; moltissimi i contrasti in ottave (Bartali-Coppi; Moro-Togliatti; contadino-cittadino; aristocratico-contadino; il “giallo”-il comunista); da segnalare inoltre, sempre in ottave, una storia di Mussolini, ottave sull’occupazione americana, ottave sulla scomunica dei comunisti, ottave sulle lotte contadine, ottave sulla pace. [...]
Molto ricca la documentazione sui “maggi”, sulle “befanate”, sui “bruscelli”.
Istituto De Martino 1986: 177-178

Luigi Firrao (Roma)
Dei quattro nastri depositati (1965-1966), tre contengono una selezione operata dal ricercatore rispetto alle proprie registrazioni originali, riguardanti soprattutto le forme espressive dei contadini dell’Alto Lazio (ottave, canti di lavoro, riti e forme di religiosità “popolare” con tratti pagani).
Istituto De Martino 1986: 182-183Giovanni Kezich (Roma)
Quattordici nastri riguardanti soprattutto uno stesso paese (Tolfa, Roma) nel quale è stata condotta una ricerca che si è focalizzata a poco a poco sull’ottava (1972-1973). Sono stati registrati, oltre a conversazioni sull’uso di cantare nei campi e sulla fruizione della musica nella vita del paese, molti stornelli diversi (“fiori”, stornelli “a méte”, stornelli romani), canti narrativi, canti politici (anarchici e comunisti); molte le ottave improvvisate in osteria; si segnalano due contrasti in ottave (il monte-il piano; l’operaio-il padrone) e una registrazione effettuata in occasione di una gara poetica alla quale parteciparono anche poeti di Tolfa.
Istituto De Martino 1986: 185-186

Marco Müller (Roma)
I nastri depositati (circa 260) testimoniano di un lavoro di ricerca strutturatosi, per l’essenziale, secondo tre linee portanti:
1. La poesia popolare improvvisata in ottava rima. Un’ipotesi di produzione consapevole di cultura. Distribuzione geografica del “canto a poeta”. Stili regionali. Storia dell’ottava improvvisata. La pastorizia e il repertorio mitologico-cavalleresco di impianto “colto”. Il circuito delle “gare poetiche”. Autobiografie di poeti. L’uso orale della produzione scritta. “Urbanizzazione” delle poesia popolare in ottava rima. Censimento dei poeti in attività (anni ’70). I modi dell’improvvisazione. Repertorio formulare. Trucchi e trabocchetti del certame poetico. L’ottava come foglio volante: come trasformare una notizia (un articolo di giornale quotidiano in un’ottava cantata, ecc.). I nastri contengono parti – assolutamente essenziali – sulla soggettività dei poeti, deviazioni su vari argomenti (il paese, il lavoro, il passato “reinventato”, ecc.); Toscana, Lazio, Abruzzo, ecc.: oltre 80 nastri (anni 1971-1981). [...]
Istituto De Martino 1986: 188

Sandro Portelli (Roma)
Il “fondo” comprende circa 350 nastri, registrati a Roma, in varie parti del Lazio, in Umbria e in diverse parti degli Stati Uniti, tra il 1969 e il 1986. [...]
La ricerca in Alto Lazio è divisibile in due fasi: un pluriennale lavoro sull’ottava rima e i poeti improvvisatori, centrato soprattutto nella zona di Tolfa; ed una breve campagna di ricerca nei paesi a cavallo fra la provincia di Roma e quella di Viterbo. Il viterbese vero e proprio non è coperto nella mia raccolta. Il lavoro sulla poesia a braccio era in realtà cominciato in tutt’altra zona, e precisamente a Palestrina. Qui infatti avevo incontrato alcuni poeti improvvisatori che – sulla scia di una tradizione risalente all’inizio del secolo – mantenevano funzionale il contrasto a braccio anche in rapporto all’impegno politico. Uno dei documenti più significativi della raccolta è infatti il contrasto fra due poeti di Palestrina (ma registrato a Roma, nella borgata Torrenova, dove il più anziano dei due risiede) su Mao Tse-Tung e Lenin: in questa lunga discussione in canto e poesia si mettono a confronto i valori della tradizione e dell’innovazione, dei maestri e degli allievi, simboleggiati dalle due storiche figure di leaders rivoluzionari. Incontri con altri “poeti” di Palestrina e dintorni (per esempio, Cori) mi avevano permesso di documentare a fondo la relazione fra ottava rima, economia pastorale, comunicazione politica, contesto di osteria. A Tolfa e dintorni, il canto “a poeta” mantiene però una dimensione più organizzata, quasi istituzionale: è qui infatti che gli improvvisatori conservano ancora un forte prestigio sociale, e che un pubblico competente frequenta le gare poetiche pubbliche organizzate da Pro Loco, parrocchie ma anche molto spesso dal partito comunista. L’abbondante documentazione raccolta nel corso degli anni sull’ottava rima (comprese alcune “lezioni” tenute dai poeti più apprezzati e consapevoli a me e ad altri ricercatori) ha permesso di riconoscere nell’ottava uno strumento ancora vivace che permette alla cultura popolare di esprimere i propri valori, quali che essi siano in un determinato contesto storico. Va aggiunto che l’esperienza dell’ottava rima da una parte e quella dei pellegrinaggi dall’altra ha attirato l’attenzione mia e del gruppo con cui lavoravo sui momenti di ibridazione tra cultura popolare e cultura “alta”, mentre all’inizio ci soffermavamo soprattutto su quello che ci appariva più “autonomo” e separato nella cultura popolare. La costante presenza della parodia nel canto politico della regione non ha fatto che rinforzare questa linea di riflessione. Anche nella breve campagna di ricerca in Alto Lazio, è emersa infatti una presenza di questa forma espressiva a fini di presa di posizione politica, insieme ancora all’ottava rima, allo stornello, al canto narrativo (più da foglio volante che epico-lirico).
Istituto De Martino 1986: 200-202

Cristina Rapisarda (Milano)
Due nastri depositati (originali) registrati nell’Aretino nel 1973: contengono una storia di vita di un militante politico, canti a ottave.
Istituto De Martino 1986: 208

David Riondino (Firenze)
Un nastro (originale) registrato nel 1977 in provincia di Firenze in Val d’Elsa contenente canti di cantastorie, contrasti, canti militari, canzonette, una lunga composizione in ottava di un poeta di Castelnuovo Val d’Elsa.
Istituto De Martino 1986: 208

Leoncarlo Settimelli (Roma)
Ventidue nastri (copia) registrati dal 1965 al 1967 in varie località dell’Umbria, della Toscana, delle Marche, degli Abruzzi, del Lazio. Contengono canti contro la guerra, canti partigiani e episodi della vita partigiana, canti politici, testimonianze di militanti, canti di matrice cattolica per l’unità dei lavoratori, canti del “maggio” (Umbria); ottave contro la guerra, ottave sui “martiri proletari”, ottave antifasciste, contrasti in ottava [...].
Istituto De Martino 1986: 209-210

Dario Toccaceli (Roma)
Sei nastri (copia) registrati nel 1967 e nel 1970 in località dell’Umbria, del Lazio e delle Marche.
Istituto De Martino 1986: 211.
In questo caso non riportiamo la descrizione tratta dall’Inventario Coggiola, poiché è costituito da un elenco di varie tipologie di repertori prevalentemente cantati. Vengono comunque segnalati “contrasti in ottava” e “ottave ‘cavalleresche’ e di contrasto (curato-contadino)”.

Maria Vailati (Milano)
Istituto De Martino 1986: 212.
Anche in questo caso, senza citare dall’Inventario Coggiola, si segnalano, contenuti nei quattro nastri conservati, “una gara poetica in ottava rima” e alcune ottave registrate a Cascia (PG).